La Pasqua in provincia di Siracusa: un viaggio tra fede e tradizione
- AVVENIRE SUD
- 17 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Tradizioni e riti unici
La provincia di Siracusa è un vero e proprio scrigno di tradizioni pasquali, dove fede, folklore e storia si intrecciano in celebrazioni intense e suggestive. Ogni comune custodisce riti propri, che spaziano dalle processioni drammatiche del Venerdì Santo agli incontri gioiosi della Domenica di Pasqua. Di seguito una panoramica delle tradizioni più significative.

Canicattini Bagni
Venerdì Santo: La processione del Cristo alla colonna è accompagnata dal «Lamientu ro Santissimu Cristu», un canto di dolore che risuona per le vie del paese.
Domenica di Pasqua: Si celebra «A Paci Paci», l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna, che lascia il manto nero per abbracciare il Figlio.
Sortino
A Sortino, una delle tradizioni più emozionanti è «U Nummu Ru Gesu», che si svolge all’alba del Venerdì Santo. Intorno alle 4, la statua del Cristo alla colonna lascia la chiesa di Santa Sofia, portata a spalla in una processione illuminata da fiaccole e fuochi. Il rientro in chiesa Madre è segnato dalla solenne «Trasuta».
Ferla
Sabato Santo: Di notte, la statua del Cristo Risorto corre lungo la via principale, illuminata dalle «sciaccare», torce realizzate con arbusti e liane. Questo rito, detto «Sciaccariata», annuncia la Resurrezione.
Domenica di Pasqua: Avviene lo «Scontru», l’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto, seguito da festeggiamenti.
Palazzolo Acreide
Venerdì Santo: Dopo «A Scisa a Cruci» (la deposizione di Cristo), una solenne processione si dirige verso la chiesa di Sant’Antonio, dove il Cristo viene deposto nel Sepolcro.
Simbolismo: Dalla parte alta del paese, tre fasci di luce rappresentano le croci del Calvario.
Augusta
Venerdì Santo: Durante la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata si ode il rito della tromba, un richiamo musicale suggestivo.
Domenica di Pasqua: Sul sagrato della chiesa di Santa Lucia si svolge «Crisci e fatti ranni», rito di benedizione e gioia.
Noto
Durante la Settimana Santa, Noto ospita la processione della Spina Santa: la statua del Cristo Morto attraversa le vie illuminate, accompagnata da canti tradizionali.
Portopalo di Capo Passero
Un gruppo di cantori locali intona «U Lamientu», canto in dialetto siciliano dalle inflessioni orientali, che esprime il dolore della Madonna per la morte del Figlio.
Lentini
Venerdì Santo: Il Cristo viene deposto dalla croce e seguito in processione dalla Madonna Addolorata.
Canti: Nei pressi della chiesa di San Francesco all’Immacolata, le Figlie di Maria intonano canti struggenti.
Siracusa
Giovedì Santo: Nella chiesa di San Tommaso Apostolo (Ortigia), si celebra il Santo Ufficio delle Tenebre con lo spegnimento progressivo di 15 candele.
Venerdì Santo: La confraternita dello Spirito Santo organizza la processione degli Antichi Misteri.
Buccheri e Cassaro Buccheri:
Tradizionali processioni e momenti di preghiera. Cassaro: Una Pasqua che unisce arte, cultura e gastronomia.
Riti ad Avola: cuore spirituale della Settimana Santa
Domenica delle Palme – ‘A ‘Ruminica re Parmi
Le campane della chiesa Madre annunciano l’inizio della Settimana Santa. I bambini portano palme intrecciate, alcune ornate con le «cruci ri Marta». Benedette, le palme vengono conservate o poste nei campi come protezione.
Giovedì Santo – I Sepurcri
Le chiese allestiscono i Sepurcri, altari della Reposizione decorati con fiori, ceri e «lavureddi». I fedeli li visitano in silenzio, accompagnati dal suono delle «troccole».
Venerdì Santo – ‘A Spina Santa
Nella chiesa Madre si celebra la predica delle «Sette Parole». Al grido «Detto questo, spirò», il Crocifisso abbassa il capo. Segue la «scinnuta ra cruci», con la deposizione del Cristo, portato in processione alla chiesa di Sant’Antonio. La sera, la processione della Spina Santa percorre Avola fino a tardi. I «Misteri» sfilano in ordine. Chiude il corteo il «Monumentu», il maestoso monumento – una sorta di barca sacra – dove il Cristo morto riposa tra fiori e luci, creando un’atmosfera di profonda sacralità. L’urna, portata a spalla dai muratori, sembra quasi galleggiare tra la folla, avvolta da un’aura di devozione e mistero., seguito dall’Addolorata in manto nero.
Sabato Santo – ‘A Risuscita
A mezzogiorno, suonano le campane: il Cristo Risorto appare con la bandiera della vittoria. La sera, la Madonna Addolorata, ancora velata, si reca in processione alla chiesa di Sant’Antonino.
Domenica di Pasqua – ‘A Paci
Il Cristo Risorto, dalla chiesa di San Giovanni, incontra la Madonna proveniente da Sant’Antonino in piazza Umberto I. Al segnale dello stendardo, il velo nero cade, liberando colombe e coriandoli. Tra applausi, suono di campane e la banda che intona «Giocondità», si compie l’abbraccio. La scena si ripete in sette piazze, con tre abbracci in ogni tappa, tra lacrime e benedizioni.
Una tradizione che vive
La Pasqua ad Avola è un patrimonio immateriale, dove il sacro si fonde con il popolare in un rito collettivo che coinvolge tutta la città. Per chi desidera vivere un’esperienza autentica di fede e cultura, la Settimana Santa avolese è un viaggio nel cuore della Sicilia.